Come diventare insegnante di Religione (IRC)…
In ambito scolastico l’educazione religiosa è affidata all’insegnante di religione, mentre in altre sedi si ricorre a figure più consone ai fini dell’iniziazione cristiana quali il catechista, l’animatore giovanile, il pastoralista.
La distinzione del ruolo docente rispetto agli altri ruoli di educazione e formazione religiosa nasce dalla richiesta delle società laiche e pluralistiche di garantire una conoscenza critica del dato religioso-cristiano che sia rispettosa delle finalità della scuola pubblica. Pertanto la scuola, in quanto istituzione della società civile, presenta la religione come oggetto di analisi e conoscenza culturale con metodi e strumenti analoghi a quelli delle altre discipline, senza per questo dover ignorare o alterare le peculiari esigenze epistemologiche della materia, così come sono state evidenziate fino ad oggi dalle scienze sia teologiche che non teologiche.
Nelle scuole secondarie di primo e secondo grado è richiesto il possesso di almeno uno dei seguenti titoli:
- titolo accademico (baccalaureato, licenza o dottorato) in teologia o nelle altre discipline ecclesiastiche, conferito da una facoltà approvata dalla Santa Sede;
- attestato di compimento del regolare corso di studi teologici in un seminario maggiore;
- laurea magistrale in scienze religiose conseguita presso un istituto superiore di scienze religiose approvato dalla Santa Sede.
Nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole primarie l’IRC può essere impartito:
- da insegnanti in possesso di uno dei titoli richiesti per la scuola secondaria (v. sopra);
- da sacerdoti, diaconi o religiosi in possesso di qualificazione riconosciuta dalla Conferenza episcopale italiana;
- da insegnanti della sezione o della classe in possesso di uno specifico master di secondo livello per l’IRC.
QUALI COMPETENZE SONO RICHIESTE PER INSEGNARE RELIGIONE?
L’insegnante di religione unisce in sè alcune competenze peculiari:
- le competenze dell’esperto nelle scienze della religione: in particolare della Bibbia, della teologia, della storia, della fenomenologia delle religioni e dei relativi testi sacri;
- le competenze dell’ermeneuta delle espressioni religiose di ieri e di oggi: in particolare nei segni cristiani d’ambiente, nella dimensione religiosa delle discipline, nella religiosità presente nella biografia degli alunni;
- le competenze dell’educatore nello stabilire il nesso tra l’empirico e il trascendente, le verità conosciute e il loro valore per l’alunno in situazione.
Per la complessità dell’agire disciplinare, il profilo professionale dell’insegnante di religione comporta diverse sfaccettature che enumeriamo:
- in quanto operatore scolastico, è tenuto a rispettare le finalità della scuola sia quelle dell’istruzione che della formazione, cooperando con gli altri insegnanti per il raggiungimento di obiettivi educativi comuni;
- in quanto insegnante, è tenuto a soddisfare alle normali esigenze dell’azione educativo-didattica propria della sua professione docente (competenze nelle scienze della religione, nei processi metodologico-didattici e relazionali, creatività , apertura all’innovazione, attitudine di ricerca e di sperimentazione);
- in quanto insegnante di religione – nel quadro giuridico-concordatario -, gli è richiesta una solida competenza nello specifico contenuto disciplinare, inoltre onestà di vita in coerenza con i contenuti che trasmette e con l’idoneità ricevuta dall’Ordinario del luogo che lo nomina d’intesa con l’autorità scolastica (MIUR-CEI, Intese sull’Insegnamento della religione cattolica, DPR 16.12.1985, n. 751, 2.5; DPR 20. 08.2012, 2.5).
ARTICOLI CORRELATI